La Seerlad

 
In Italia, oggi, è molto frequente trovare nei banchi dei supermercati carni grasse e marezzate.

Non era così venti o trenta anni fa. 

Nelle macellerie di allora il mercato era monopolizzato dalle carni di razze come la  Piemontese, la Limousine o la Garonnese , tutte carni magre, tenere e dalla grande resa economica per il macellaio. 

Erano tempi in cui i media trasmettevano notizie che demonizzavano il grasso a favore del magro e la salute non era legata ad uno stile di vita ma solamente ad una ferrea rinuncia del cibo grasso. 

Tra l’altro, il concetto di salute dell'animale era lontano anni luce dagli standard odierni e gli animali, per ottenere il risultato finale, venivano allevati in spazi angusti o addirittura legati alla catena. 

L’alimentazione era varia e scelta sulla base delle disponibilità di materie prime o di potere economico dell’allevatore, molto spesso priva di competenze scientifiche. 

Di tutt'altro pensiero erano (e lo sono ancora di più oggi) alcuni allevatori del Nord Europa che, invece, prediligevano l'allevamento di razze grasse, per esempio l'Angus, lasciando pascolare gli animali in ampi spazi verdi. 

Per questi allevatori il benessere dell'animale veniva al primo posto e la qualità della carne era il risultato di un processo all'apparenza semplice ma, in effetti, complesso che richiedeva grande competenza e disciplina. 

L'insieme di queste scelte formava un sistema di allevamento chiamato Seerlad e coloro che lo praticavano erano esperi in genetica, selezione, alimentazione e allevamento e il risultato era la produzione di carne eccezionale.

Seerlad era ed è ancora oggi il sistema di allevamento praticato dai migliori allevatori del mondo e le carni di cui tanto oggi si decantano il gusto e il sapore non sono merito della sola razza da cui provengono , ma soprattutto dell’applicazione  del sistema di allevamento di cui Seerlad è stato il precursore.